Presentazione
<<Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un completo dominio della tecnica. Di gran lunga più inquietante è che l’uomo non è affatto preparato a questo radicale mutamento del mondo. Di gran lunga più inquietante è che non siamo ancora capaci di raggiun gere, attraverso il pensiero meditante, un confronto adeguato con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca>>.
Martin Heidegger
L’idea di fondo intorno alla quale si è articolato il progetto del convegno è stata la centralità del rapporto tra medico e paziente. Siamo convinti che una via, anche se cer tamente non la sola, per rispondere ai problemi posti dalla sanità, sia quella di ricolloca re al centro dell’atto medico la relazione. Da qua la necessità di promuovere un momento di riflessione e confronto, da cui anche derivare linee culturali e operative. I contributi di questi ultimi decenni da parte della psicologia medica e della psicologia sociale alla analisi della relazione tra medico e paziente sono ormai innumerevoli . Tuttavia è inevitabile constatare come si definisca una frattura tra elaborazione teorica e prassi clinica, cosicché pare evidente una difficoltà di comunicazione tra questi due mondi, forse dovuta anche a linguaggi troppo distanti tra loro. Ci si chiede, alla luce dell’esperienza quotidiana, quanto il lavoro culturale relativo al tema della relazione medico e paziente, sia stato e sia davvero fecondante per la medicina e per il medico , quanto non sia puro esercizio accademico. Talvolta si ha l’ impressione che psichiatri, psicologi , sociologi, filosofi parlino per sé, o vengano sentiti quali invasori di un campo che non appartiene loro. Talaltra, anche quando lo scambio avviene , si accompagna a fraintendimenti: un esempio può essere fornito dalla psicosomatica . La difficoltà, la difformità dei linguaggi hanno certamente favorito equivoci e incomprensioni, e hanno reso talora difficile per il medico avvicinarsi al problema del rapporto con il paziente. Da qui deriva la necessità di interrogarsi su quali vie deve indirizzarsi una formazione alla relazione medico e paziente che voglia essere efficace e consistente. Una riflessione sulla relazione medico e paziente deve tener conto di come l’attività medica si declini oggi in larga misura all’interno di organizzazioni. Tale situazione rende certamente più complesse le dinamiche relazionali, spesso contribuendo ad una spersonalizzazione del rapporto, là dove l’organizzazione sembra prefissarsi astratti obiettivi di efficienza. L’ attività medica in quanto professione di aiuto e di servizio è certamente attività faticosa. Perché ci si possa prendere cura efficacemente del paziente è necessario prendersi cura del medico. In questi anni di lavoro e di ricerche abbiamo potuto constatare tra i medici, soprattutto all’interno di contesti organizzativi l’esistenza di aree di profondo disagio. Riteniamo sia importante prendere atto di tale condizione e ricercare le possibili soluzioni. Lo sviluppo scientifico e tecnologico apre nuove frontiere alla dimensione dell’esistenza. L’uomo si trova dinanzi a nuove possibilità, a nuovi dilemmi anche. È impensabile trovare soluzioni rapide, chiare, indolori. Viceversa l’uomo è posto di fronte a nuovi inesauribili interrogativi. È pur vero che sul piano riflessivo l’uomo è sempre chiamato a rincorrere i radicali mutamenti, le profonde trasformazioni indotte dallo sviluppo tecnologico e scientifico. Esiste cioè un gap culrurale tra conoscenze tecniche, strumenti tecnologici, capacità di agire, trasformare la natura e consapevolezza, capacità riflessiva, coscienza di sé e delle implicazioni etiche del proprio agire. Misurarsi con nuovi più sofisticati problemi non può che accrescere il livello di consapevolezza individuale e collettivo. Nuove possibilità determinano nuove responsabilità.
Eugenio Torre
Mario Ancona
Torino, 6-8 aprile 1995
Indice
Il Valore della relazione medico paziente nell’età della tecnica
Guido Filogamo – Introduzione
Aldo Giorgio Gargani – Comunicazione, anima e malattia.
Salvatore Natoli – L’esperienza del dolore nell’età della tecnica
Giulio Giorello – Medicina tra scienza e ermeneutica
Franca Olivetti Manoukian – “Zone d’ombra” nelle relazioni tra medico e paziente
Gian Giacomo Rovera – La psicoterapia tra tecnica e arte
Luigi Boccanegra – La consulenza come occasione elaborativa per il lavoro di équipe nelle strutture intermedie
Gaspare Vella – La relazione psichiatra-paziente
I contributi della psicologia analitica per la comprensione del rapporto medico paziente
Eugenio Torre – Il rapporto con l’altro: il coraggio dell’incontro
Mario Ancona – Immagini per la relazione
Arte e Medicina
Giuseppe Barbieri – Lo sguardo di Narcisso. Arte e malattia dopo Leon Battista Alberti
La formazione alla relazione medico paziente
Marcello Cesa-Bianchi – La formazione al comunicare in medicina
Delia Duccoli – Ascolto e parola. Ricordi di dialoghi formativi
Leonardo Ancona – Il rapporto medico paziente: tra la comunicazione e l’empatia
Dario Balasso – Le logiche della formazione: metafore informatiche dell’apprendimento
Marina Cassoni – La didattica tutoriale: riflessioni intorno ad una esperienza di formazione
Duilio Traversari – I luoghi della cura: l’espressione della relazione sulla scena organizzativa
Giuseppe Ventriglia – La formazione del medico di medicina generale